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IL COSTUME DI VALDRADA
Liberamente ispirato dal racconto Valdrada da “Le città invisibili” di Italo Calvino, l’opera video vuole condurre verso una riflessione emblematica sulla realtà dell’individuo e la sua apparenza.
Nel racconto calviniano Marco Polo racconta di una città posta sopra un lago, di nome Valdrada, dove attraverso il suo riflesso si può guardare l'interno delle case. Ciò che accade nella città si vede attraverso l'immagine riflessa che << ora accresce il valore delle cose, ora lo nega >>. Da questo spunto nasce l'idea di creare la città Valdrada in maniera digitale, lasciando la sensazione di disorientamento che potrebbe avere un visitatore guardando ciò che accade nella parte speculata. Una città immaginaria che raccoglie al suo interno l'essenza umana e la ricostruisce a suo piacere attraverso la sua immagine riflessa. Non vedremo mai, se non solo per un istante, la vera Valdrada. Il riflesso veste di luce i corpi dei danzatori amalgamandosi con oggetti di un comune abitacolo. Ciò che si riflette sullo schermo è ciò che si vuol far vedere, non ciò che appartiene a quei corpi che si muovono attraverso l’oggetto che veste le loro membra.
Questa sensazione di disorientamento vuole riportare alla riflessione sull'uso dell'immagine dei giorni nostri. Ci troviamo in un'epoca dove la cosa più importante per la nostra società è il creare un’idea di noi attraverso la nostra immagine, eliminando in parte o in apparenza la naturale essenza della nostra identità. Si sporca o camuffa la purezza umana, si tende a dare un'immagine di sé non veritiera per non essere guardati dentro. S'illude chi ci osserva attraverso il vestiario, l'uso di filtri fotografici e l'utilizzo del linguaggio, modificando in maniera irreversibile la nostra persona proiettando così anche la coscienza di sé in una visione distorta.
La visione su uno schermo di una realtà occulta e ingannevole si riflette nel nostro quotidiano, un mondo pregnante di immagini che distorce la realtà delle cose.
Autore: Silvia Autorino
Performer: Roberta Fanzini, Mariangela Milano
Videomaker: Sara Grasso
Musica di: Daniele Gherrino
Aiuto regia: Vittoria Guarracino
Montaggio ed Editing video: Silvia Autorino, Sara Grasso
Descrizione tecnica
Video realizzato con: green screen, proiezioni sui corpi dei danzatori, utilizzo di programmi di editing video.
Coreografa, performer e insegnante di danza, la sua ricerca si fonda sulla connessione tra l’arte coreutica e l’arte grafica, nonché su un lavoro di continua collaborazione con musicisti dal vivo ricercando una connessione tra gli elementi e spaziando su tematiche coreografiche che non siano descrittive ma evocative. Si forma come danzatrice a Portici (NA) nella scuola Accademia dello Spettacolo diretta da Irma Cardano e Virginia Vincenti. Durante la sua formazione ha studiato con prestigiosi Maestri tra cui Lia Calizza, Pedro de la Cruz, Bill Hastings e Chet Walker. Vince numerosi Concorsi di fama Internazionale e borse di studio tra cui quella che le ha permesso nel 2010 di seguire la Summer Intensive della Princeton Ballet School diretta da Mery Pat Robertson. Partecipa ai corsi estivi di prestigiose scuole tra cui l'Académie Princesse Grace diretta da Marika Besobrasova e l’Ecole Supèrieure de danse de Cannes Rosella Haigtawer diretta da Monique Loudieres. Laureata in Graphic Design presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli (2014), in Coreografia presso l’Accademia Nazionale di Danza (2018), ultima i suoi studi con il massimo dei voti conseguendo il Master Cantiere Infinito in tecniche di improvvisazione coreutico-musicale in collaborazione con la Fondazione MAXXI, Conservatorio di S. Cecilia e l’Accademia Nazionale di Danza (2019) , seguendo seminari con coreografi di fama tra cui A. Certini, V. Sieni, G. Rossi. Nel 2017 insieme a Giulia Bean coreografa una nuova versione di “Le Sacre du printemps” per due pianoforti di Igor Stravinskij in occasione del 42° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Nel 2018 si candida tra i sei finalisti del Premio Roma coreografi con la coreografia “Esperimento grafico”, e con la stessa vince il Premio Nazionale delle Arti 2018 del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca per la sezione coreografia. Nel 2020 vince il bando “Le Notti dell’Opera” per produrre e presentare un assolo impegnata come protagonista e coreografa per Macerata Opera Festival 2020 con musiche dal vivo di Daniele Gherrino e Alberto Cari. Attualmente insegna danza contemporanea e classica in varie scuole campane, approfondisce gli studi sulla metodologia della danza contemporanea e sulla coreografia, fa parte del Kollettivo Kairos (1,7) come danzatrice e coreografa partecipando a Festival e spettacoli Nazionali, collabora con il magazine Live Performing&Arts per la sezione danza, con l’Ensemble ParoleCheDanzano diretto da Sandra Fuciarelli e con la Compagnia Ivir Danza diretta da Irma Cardano.